Gli arrabbiati piacciono agli arrabbiati
tu respira e cerca di copriti da quella pioggia nera
venne un rapido ululato dal traffico cittadino
che gli divorò per un breve momento le parole
dietro i palazzacci annottava
– io non cerco un’oasi di tranquillità
di farmi mancare il più possibile le cose necessarie.
poggiata scompostamente sul divano alle spalle di lui
voleva fermare il peso delle parole
combattere la gravità pachidermica di ciò che le stava per dire.
L’uomo si voltò senza rivolgerle il viso
lei lo arrampicò con gli occhi
che parevano due pozzanghere
allora partì dalle ginocchia
– Ricordi la linea da cui siamo partiti?
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