Quante guerre ho combattuto sotto alla tua pelle
e nessuna che io sia riuscito a vincere
nessuna che mi legittimasse
da lì sotto, da sotto alla tua pelle
i tramonti non cercavano i poeti
e i poeti non cercavano i tramonti
com’era bella l’estate
quando mi riposavo all’ombra delle tue tempie
e stavo e restavo al fresco delle tue palpebre
c’è stato quel tempo di pace
io l’ho gustato come una spezia preziosa
per poi armarmi e partire di notte, in silenzio
ho combattuto guerre sotto alla tua pelle
ma anche tra le macerie
è bello il giorno che divampa e muore.